Archivi tag: Zorro. Un eremita sul marciapiede

La dignità non è un bancomat

La dignità non è una tessera che te la dà la società civile, e se non ci stai dentro alla società civile perdi la tessera, te la ritirano come il bancomat. No, la dignità è un seme che t’ha messo dentro il Creatore (Margaret Mazzantini, Zorro. Un eremita sul marciapiede).


La vita è un giorno, uno solo, dall’alba al tramonto, e amen

La vita è un giorno, uno solo, dall’alba al tramonto, e amen (Margaret Mazzantini, Zorro. Un eremita sul marciapiede).


Zorro. Un eremita sul marciapiede

Mazzantini Margaret, Zorro. Un eremita sul marciapiede, 2004, Editore Mondadori (collana Piccola biblioteca oscar), 66 p., brossura, € 9,50.

Zorro

Il libro è un lungo monologo di Zorro, un senzatetto, che ripercorre la storia della sua vita, le scelte che l’hanno portato a vivere sulla strada, e nel mentre, riflette sul significato della vita. Il testo nato come monologo teatrale per il marito Sergio Castellitto, è stato successivamente pubblicato. «Cormorani», è così che Zorro definisce le persone «normali», imprigionate nelle regole, nei vestiti di tendenza, nelle abitudini. Anime smarrite, perse fra doveri e bisogni da soddisfare. Il superfluo la fa da padrone mentre il tempo sfugge loro. Zorro è un senza fissa dimora, un uomo segnato da una tragedia, finito in strada in seguito ad un incidente. Sua moglie lo ha lasciato in balia di se stesso mentre sua sorella, qualche volta, va a fargli visita mostrandosi amorevole come sempre. La vita di strada è dura ed è facile perdersi nel fondo di troppi bicchieri. Zorro descrive la brutalità della strada, ma anche le possibilità che può offrire e la grande ricchezza che innegabilmente regala: il tempo. Zorro ha quello che i «Cormorani» non possono comprare. Zorro parla di ciascuno di noi. Basta un attimo e la vita prende una piega inaspettata: «Certe volte si dice che il mondo casca addosso. Si dice tanto per dire. Invece è vero. Sento un botto dentro, nel petto, poi a salice piangente nelle gambe e nelle braccia, un colpo e un vuoto, e appresso viene giù tutto, la libreria, il calendario, le cazzate, tutto…».